|GORGON| Titanomachy - Recensione

Epica, brutale poesia che lascia impietriti sotto lo sguardo della Gorgone.

Musica

29 Aprile 2019


A distanza di quasi 30 anni (mi era successo con “A Real Live One” degli Iron Maiden) è di nuovo la copertina di un disco ad avvicinarmi ad una band di cui ignoravo l’esistenza: cercando immagini in rete mi sono infatti imbattuto nella splendida Cover Art di Titanomachy, album di debutto dei francesi Gorgon ed ho voluto dargli un ascolto distratto senza immaginare che di lì a poco sarei corso a comprarlo sul loro store ufficiale.

Di cosa parliamo esattamente? Di un Melodic Death Sinfonico dalla forte e particolare venatura epica che attinge a piene mani dalla splendida mitologia greca delle origini: l’ascesa degli Olimpici, la disfatta e l’esilio dei Titani nelle profonditá del Tartaro, il dono del fuoco all’umanità da parte di Prometeo e gli albori della civiltà. Molta carne al fuoco per i Gorgon che dimostrano non solo di padroneggiare la materia, ma di amarla e saperla trasporre in musica con un gusto per l’arrangiamento fuori dal comune. La selezione di strumenti e le sonorità estremamente vicine al mondo greco sono le prime scelte stilistiche a colpire nella produzione di un concept album che poteva semplicemente ispirarsi a quella mitologia, ma che è invece carico di una passione ed un approfondimento tali da divenire marchio di fabbrica e cuore pulsante della band valorizzandone ogni peculiaritá, dalla scelta del monicker, passando per la Cover Art sino all’ispirato songwriting.

L’intro strumentale “Oros Othrys” apre la strada al brano che più fra gli altri sintetizza l’offerta musicale dei Gorgon, l’aggressiva “Arising Thuderlord“, ma passione e professionalità della band emergono da ogni singola traccia e conferiscono al disco solidità e coerenza dalla prima all’ultima nota, regalandoci 40 minuti di pura energia. Arrangiamenti ed orchestrazioni sono l’indubbio punto di forza di Titanomachy, ma è importante sottolineare quanto queste poggino su di una base ritmica di tutto rispetto che macina instancabilmente brani serrati carichi di epica pura. Le linee melodiche appaiono a tratti non propriamente originali, ma mai banali o forzate: la sinergia tra i componenti della band è notevole e la produzione del disco superiore a quanto mediamente mi è capitato di sentire negli ultimi tempi, peccato solo che tale sinergia lasci poco spazio ai singoli musicisti e non ci regali digressioni interessanti ad esaltarne la personalità: più sperimentazione in tal senso, a dispetto del genere, non avrebbe guastato ed avrebbe conferito maggiore originalità al tutto.

Titanomachy dei Gorgon si è rivelata un’inaspettata e piacevole sorpresa, un acquisto obbligato per chi apprezza il Melodic Death Sinfonico e la mitologia greca, un connubio speciale da avere nella propria collezione musicale al pari dei primi episodi di God of War in quella videoludica, un’epica, brutale poesia che lascia impietriti sotto lo sguardo della Gorgone. Avanti così ragazzi, aspetto con ansia il nuovo disco!


VOTO 84/100